Accordo Meta-Siae: cosa prevede e quali sono le conseguenze sui social

Nuovo accordo Meta-Siae: cosa prevede, quanto durerà e come rimediare alla mancanza di musica sui tuoi social

 

Marzo 2023: la musica italiana (e non solo) sparisce da Instagram. Milioni di Instagram stories e di reel diventano improvvisamente silenziosi. La causa è il mancato accordo tra SIAE e Meta per il rinnovo della licenza sul diritto d’autore.

 

La controversia tra i due colossi ha portato alla decisione da parte di Meta di rimuovere dal proprio catalogo musicale tutti i brani appartenenti al repertorio Siae. La decisione ha dunque portato a non poter più utilizzare alcune canzoni nelle proprie storie o reel pubblicati sulle piattaforme di Facebook e Instagram.

 

La reazione del pubblico è stata forte e non si è fatta attendere: in poche ore i social gestiti da Meta sono stati sommersi da utenti in rivolta e contenuti divisi tra meme irriverenti e discussioni sull’importanza del diritto d’autore e della sua tutela.

 

Dopo alcuni mesi di silenzio (sia da parte di Siae e Meta che sulle storie Instagram), sembra che a maggio 2023 le due società siano in dirittura d’arrivo verso un accordo comune, almeno per il momento.

 

Ma facciamo un passo indietro per capire esattamente cosa è successo, quali sono le ragioni dello scontro e cosa succederà alla musica su Facebook e Instagram.

 

Perché sono scomparse le canzoni da Instagram: tutte le motivazioni

Come è facile intuire, l’utilizzo delle canzoni sulle piattaforme social di cui fruiamo ogni giorno non è una cosa da poco. La legge sul diritto d’autore, infatti, stabilisce che ogni brano musicale sia protetto dal momento della sua creazione.

 

Cosa vuol dire questo? Significa che ogni composizione e ogni testo sono di proprietà dell’autore. Dunque, chiunque voglia pubblicare, riprodurre o diffondere una canzone, necessita del consenso del suo autore oppure della società che ha acquisito i relativi diritti dagli autori: nel caso di molti artisti italiani quella società è la Siae.

 

La legge sul diritto d’autore ci dice dunque che Siae ha il potere di decidere, tramite specifici accordi, chi ha la possibilità di riprodurre o utilizzare le canzoni che fanno parte del suo repertorio musicale. Ed è proprio questa l’origine del diverbio nato con Meta.

 

A Siae viene richiesto di accettare una proposta unilaterale di Meta prescindendo da qualsiasi valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio”, così scrive la Società Italiana Autori ed Editori in un comunicato ufficiale. Personalità politiche e del mondo dello spettacolo hanno appoggiato la decisione di Siae, sottolineando l’importanza di un equo riconoscimento della creatività italiana e del valore del mercato musicale del nostro Paese.

 

Sulla vicenda è intervenuta anche l’Antitrust, accusando Meta di aver abusato della propria posizione di superiorità economica nei confronti di Siae. Il colosso guidato da Mark Zuckerberg, infatti, non solo avrebbe proposto una cifra inadeguata per il rinnovo degli accordi sul diritto d’autore, ma si sarebbe anche rifiutato di condividere delle informazioni tecniche utili per un’equa valutazione della sua proposta economica a Siae.

 

 

La rottura Meta-Siae rappresenta, secondo lo stesso Zuckerberg, un caso unico: sembra infatti che l’Italia sia attualmente l’unico paese europeo ad aver rifiutato il rinnovo dell’accordo con il colosso social americano.

 

Quali sono le conseguenze?

Sono scomparse le canzoni da Instagram: e ora cosa succede?

 

Nel giro di poche ore dalla rottura Meta-Siae, la maggior parte delle canzoni italiane sono state rimosse dal catalogo musicale delle piattaforme Facebook e Instagram. Fortunatamente, i social non sono rimasti del tutto silenti: in Italia è rimasta la possibilità di condividere attraverso stories, post o reel tutti i brani non protetti da Siae.

 

Tuttavia, sebbene in un primo momento ci si aspettasse una perdita solo della musica italiana, si è osservata anche una scomparsa di brani pubblicati da artisti internazionali.

 

Ma come mai? Ciò è accaduto perché in Italia è necessario riconoscere il diritto d’autore a Siae anche per canzoni e artisti stranieri che non sono direttamente tutelati dall’ente. Ciò è dovuto al fatto che Siae può essere titolare di contratti di rappresentanza anche con alcune società che si occupano del diritto d’autore di artisti esteri. Dunque, addio anche a molte canzoni internazionali.

 

A subire le conseguenze maggiori del blocco della musica su Facebook e Instagram sono stati, oltre agli artisti, coloro che dei social ne hanno fatto un lavoro: i creator, in primis, ma anche le agenzie di comunicazioni e i social media manager.

 

Tutte queste figure professionali si sono trovate improvvisamente silenziati decine o centinaia di reel: non è stata cancellata solo la musica, ma anche le eventuali registrazioni audio che facevano parte del video e che supportavano lo storytelling della comunicazione. All’improvviso, ecco che ci si trova a dover buttare mesi o anni del proprio lavoro.

 

Così, il malcontento di utenti, creators digitali e professionisti del mondo social ha spinto sempre di più affinché Meta e Siae trovassero una soluzione. C’è inoltre da considerare un importante fattore: l’assenza di musica italiana dai social network ne limita la diffusione, impedendo a nuovi utenti di conoscerla e riducendo così le possibilità di crescita del mercato musicale italiano.

 

Adesso, dopo alcuni mesi di storie e video silenziosi, pare che le due società siano in via di riappacificazione. Ma cosa prevede esattamente il nuovo accordo?

 

Nuovo accordo Meta-Siae: cosa prevede e quanto durerà

Finalmente a maggio 2023 la situazione si sblocca e Meta e Siae arrivano a una tregua. Le due società hanno adesso concordato un’estensione del precedente accordo di licenza che consentiva a Meta l’utilizzo dei brani protetti da Siae.

 

Questa soluzione non è però definitiva: sarà applicata solo fino al 6 ottobre 2023. Le società in conflitto si sono impegnate a raggiungere, entro questa data, una soluzione definitiva che possa essere soddisfacente per entrambe le parti, tutelando il diritto d’autore degli artisti italiani e consentendo l’uso delle loro opere sulle piattaforme social.

 

Fino al 6 ottobre, dunque, grazie all’accordo transitorio torna la musica su Facebook e Instagram.

 

Cosa succederà in seguito? Ancora non possiamo saperlo. Al momento, Siae ha concesso l’utilizzo della musica protetta a Meta in cambio di una cifra forfettaria. Allo stesso tempo, però, i vertici Siae hanno dichiarato di essere intenzionati a procedere con la priorità di tutelare il diritto d’autore e a far luce sui ricavi che il colosso di Zuckerberg genera grazie alla musica italiana, condividendo dati chiari e trasparenti.

 

Come rimediare alla mancanza della musica nei contenuti Instagram

Nonostante sia da parte di Meta che da parte di Siae sembri esserci l’intenzione di arrivare ad un’intesa duratura, è bene tenere a mente che l’accordo attualmente stipulato tra le due società è solamente temporaneo.

 

Al momento, quindi, non c’è niente di certo. Sebbene la musica stia tornando sui reel e sulle storie dei social firmati Meta, non c’è alcuna garanzia che non spariranno nuovamente.

 

Come tutelarsi in questi casi? Possiamo scegliere più di una via.

 

Scegliere musica non protetta da copyright

Il primo modo per mettere al sicuro i nostri contenuti è quello di scegliere musica non protetta da copyright, che può essere trovata all’interno di varie librerie musicali di dominio pubblico.

 

Per l’editing audio e video dei tuoi reel è possibile utilizzare anche inShot, un’app che consente di accedere ad una vasta libreria di brani non protetti da copyright.

 

Ovviamente questa scelta ha anche un lato negativo: non è una musica conosciuta dal grande pubblico; dunque potrebbe risultare meno coinvolgente.

 

Inserire i sottotitoli nel video

Uno dei maggiori problemi causati dalla scomparsa della musica da Instagram è stata la decisione di Meta di silenziare i reel già pubblicati rimuovendo non solo il brano di sottofondo, ma anche l’audio registrato dall’utente.

 

Migliaia di reel sono diventati improvvisamente silenti, dunque totalmente incomprensibili. Ad essersi salvati sono stati solo quei reel in cui erano stati inseriti i sottotitoli.

 

I sottotitoli possono aiutarci in diversi modi e addirittura diverse previsioni ci dicono che a partire dal 2023 diventeranno un trend, per le seguenti ragioni:

  • Rendono i video comprensibili anche in situazioni in cui l’utente non ha la possibilità di attivare l’audio;
  • Sono un importante strumento di accessibilità, perché rendono il contenuto fruibile anche a persone non udenti;
  • Favoriscono l’engagement: i video con sottotitoli, infatti, vengono guardati mediamente per più tempo rispetto a quelli privi di didascalie;
  • Ci consentono di inserire le keyword di nostro interesse all’interno del video, favorendo il posizionamento del nostro contenuto;
  • Nel caso in cui il nostro audio venga rimosso, il video rimarrà comunque perfettamente comprensibile, salvando almeno in parte il nostro lavoro.

 

Sperimentare nuovi tipi di contenuto

Spesso è dai momenti di crisi che nasce la spinta creativa. Se è vero che attualmente non abbiamo la certezza di cosa succederà alla musica su Instagram dopo il 6 ottobre 2023, questa è l’occasione che possiamo sfruttare per sperimentare nuovi tipi di contenuto.

 

Nonostante i reel siano il formato più visto e condiviso su Instagram, non è detto che questo sia adatto a ogni tipo di business. Quando si crea un piano editoriale per la propria attività, infatti, è sempre bene sapere quale tipologia di contenuto è preferita dal proprio pubblico e quale è migliore per veicolare il messaggio che si intende comunicare.

 

Oltre a questa scelta strategica, è bene considerare che i reel hanno un importante limite: in coerenza con un’esperienza online che va sempre più veloce, i reel offrono la possibilità di creare video brevi e molto rapidi. Questi video, però, non saranno mai sufficienti per spiegare nel dettaglio un qualsiasi argomento in tutte le sue sfaccettature. E non è un caso, infatti, che YouTube sia ancora il social più usato, anche tra i giovani.

 

YouTube ha l’importante vantaggio di permettere di spiegare nel dettaglio gli argomenti di interesse del pubblico. La piattaforma consente anche di lavorare sulla visibilità dei propri contenuti anche grazie a un accurato lavoro di Social SEO, mirato a posizionare il proprio video tra i primi risultati di ricerca.

 

YouTube potrebbe essere, dunque, un’ottima alternativa per contenuti video.

Senza allontanarci dalle piattaforme Meta, però, si potrebbe pensare anche di proporre i propri contenuti in un formato differente: quello dei post o dei caroselli. In questo caso lo sforzo creativo deve focalizzarsi su una grafica accattivante e un accurato lavoro di copywriting, che terrà l’utente incollato allo schermo per approfondire il tema che si è scelto di trattare.

 

La verità è che non esiste una formula magica che ci dirà quale contenuto pubblicare. L’unico approccio vincente è quello di fare test. Per capire quale tipologia di contenuto performa meglio per il proprio pubblico è necessario provare, provare e riprovare, analizzando di volta in volta gli insight di ogni post.

 

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