Come utilizzare l’Intelligenza Artificiale per il Marketing della tua attività: guida 2023
L’Intelligenza Artificiale (anche chiamata “AI”) fa sempre più parte delle nostre vite e sta già trasformando il mondo del lavoro in moltissimi settori. Una delle più recenti e chiacchierate applicazioni dell’AI la vede protagonista del Marketing.
Dalla capacità di creare grafiche fuori dal comune alla potenzialità di scrittura di testi persuasivi, l’Intelligenza Artificiale appare a molti come una nuova e promettente via per un Marketing di qualità e basso costo.
Ma è davvero così? In questo articolo ti parliamo di come utilizzare l’AI per un Marketing davvero efficace. Per farlo abbiamo fatto quattro chiacchiere con Peter, lo strumento creato da G Tech Group, integrato con Chat GPT e con più di 20 AI al suo interno.
Per rompere il ghiaccio abbiamo innanzitutto chiesto a Peter che cos’è l’intelligenza artificiale. Ecco la sua risposta:
Abbiamo chiesto a Peter come l’Intelligenza Artificiale può tornarci utile nel Marketing, e in particolare per la creazione dei contenuti. Ci ha risposto che: “l’IA può aiutare a creare contenuti di alta qualità, come blog e articoli, in modo più rapido ed efficiente. Questo può aiutare a migliorare la strategia di content marketing e aumentare l’engagement del pubblico.”
In effetti, con un rapido sguardo alla funzionalità di chat di Peter è possibile capire che lo strumento ci dà la possibilità di interfacciarci non solo con un chatbot generico, ma anche con intelligenze artificiali che riproducono particolari categorie professionali, tra cui commercialista (hai mai provato a chiedere la dichiarazione dei redditi all’AI?), avvocato, addirittura agente di viaggio. Ma tra i servizi che Peter offre c’è anche quello di copywriting e social media managing.
A questo punto, se gestisci un’attività e stai cercando il modo di gestire in maniera efficace e rapida il Marketing del tuo business starai pensando: “è fatta!”. Ma attenzione: seppure è vero che l’intelligenza artificiale può darci una grande mano nel nostro piano di marketing, è fondamentale sapere come utilizzarla, al fine di evitare che i nostri contenuti siano:
- banali;
- poco rilevanti per il nostro business;
- non coerenti con la nostra strategia di marketing;
- generici e incapaci di parlare al nostro target.
Vediamo allora come possiamo usare correttamente l’intelligenza artificiale per il nostro Content Marketing.
In che modo l’AI può aiutarmi con il Content Marketing della mia azienda?
Genera idee per nuovi contenuti
Ci sono molti modi in cui l’intelligenza artificiale può aiutarti con il Content Marketing. Uno dei più utilizzati è quello di generare idee per nuovi contenuti.
Puoi provare a chiedere all’intelligenza artificiale di suggerirti qualche nuovo contenuto per le tue pagine social, o magari per il blog del tuo sito web. Ricorda però che stai dialogando con un algoritmo che non sa ancora molto su di te: per avere una risposta utile al tuo scopo, il comando che inseriamo (detto “prompt”) è molto importante.
Ad esempio: se diamo a un’intelligenza artificiale il comando “dimmi qualche idea per le mie pagine social”, sarà difficile avere una risposta accurata e utile per il nostro obiettivo di business. Al fine di ottenere una risposta davvero soddisfacente dovremmo specificare almeno due informazioni:
- su quale social vogliamo inserire i nostri contenuti;
- di che tipologia di business si tratta.
Vediamo un esempio:
Chiaramente, più la nostra richiesta riesce ad essere specifica e maggiore sarà la qualità della risposta che otterremo, come nell’esempio mostrato di seguito, nel quale abbiamo specificato anche l’obiettivo dei nostri ipotetici post:
Copywriting
Puoi utilizzare il supporto dell’AI anche per scrivere i post per i tuoi social o i tuoi articoli SEO. In questo caso, però, ci sono alcune variabili da considerare.
Innanzitutto, quello che chiamiamo “tone of voice”, ovvero il modo il cui un brand parla di sé e dei suoi prodotti o servizi e il modo in cui interagisce con i propri clienti. Definire il tone of voice è una delle parti più importanti e delicate del branding, perché esso esprime a tutti gli effetti la personalità del nostro business, rispecchiata in tutta la comunicazione.
Per creare il tone of voice di un brand è necessario capire a chi si rivolge, da quali competitor vuole distinguersi e in che modo. Spiegare tutto questo ad un’intelligenza artificiale può essere abbastanza complesso: riuscire a far parlare il brand con una voce davvero autentica è un compito che spetta ancora a chi quella voce l’ha creata, ovvero il copywriter umano.
Si deve poi considerare il fattore copyright ponendosi una domanda fondamentale: ciò che scriviamo con l’AI viola le leggi sul diritto d’autore?
La risposta a questa domanda è abbastanza complessa, come ci spiega Peter:
La questione copyright è molto delicata quando si tratta di intelligenza artificiale. Anche se l’AI può generare un testo originale e non presente altrove online o offline, è bene tenere a mente che questo tipo di algoritmi viene addestrato utilizzando come input testi, immagini o video esistenti e protetti da copyright. Nel caso in cui l’AI producesse per noi un testo che riprende integralmente o in parte questi contenuti, si tratterebbe di violazione del diritto d’autore.
Vista la complessità dell’argomento copyright, la cosa migliore da fare in questi casi è metterci sempre del proprio, ovvero prendere ciò che ci dà l’AI come base ma personalizzarlo con le nostre parole e con il nostro personale stile e tono di voce.
Grafica e immagini
Vuoi delle immagini accattivanti per i tuoi contenuti online ma non hai competenze grafiche? L’intelligenza artificiale ti viene in aiuto anche in questo.
Attenzione: anche in questo caso l’AI non è la formula magica che risolve tutto. Ci sono diversi elementi da tenere in considerazione: innanzitutto, l’autenticità.
Poniamo il caso che tu sia il titolare di un ristorante di cucina tipica romana che ha bisogno di immagini dei piatti che ha in menù per il proprio sito web e i propri social. Potresti chiedere a un’intelligenza artificiale di realizzare queste immagini per te? La risposta è: assolutamente no!
Se abbiamo bisogno di immagini per pubblicizzare il nostro business, realizzarle con un’AI ci pone davanti allo stesso problema che avremmo acquistando immagini di stock: non sono foto autentiche. Il primo assaggio spesso si fa con gli occhi: per questo i clienti apprezzano la possibilità di vedere immagini reali, che corrispondono effettivamente a ciò che si troveranno davanti una volta entrati nel ristorante.
Lo stesso principio è applicabile a qualsiasi altro business.
Usare l’AI per le nostre grafiche può essere complesso anche per altri motivi, questa volta inerenti al branding. Proprio come il tone of voice, anche lo stile grafico rappresenta la personalità del nostro brand: la palette di colori che scegliamo, lo stile delle nostre foto o i segni grafici che utilizziamo comunicano ai nostri clienti qualcosa su di noi. L’intelligenza artificiale è in grado di cogliere tutto questo?
Inoltre, c’è da dire che spesso generare immagini sulla base di comandi originali e fuori dal comune può mandare in confusione la nostra AI. L’ha dimostrato questo divertente e interessante articolo di Wired, che ti consigliamo di leggere per capire potenzialità e limiti dell’intelligenza artificiale in ambito grafico.
Ricordandoti infine che per le grafiche vale il medesimo discorso di copyright dei testi, ti segnaliamo alcune AI specializzate nella generazione di immagini:
Come creare contenuti di valore con l’AI?
Sviluppa una strategia
Il primissimo passo da compiere è sicuramente questo: impostare una strategia. E qui, ci dispiace deluderti, l’intelligenza artificiale non potrà aiutarti.
Teoricamente, l’AI è assolutamente capace di mettere nero su bianco una strategia per la tua attività, ma la verità è che una strategia efficace parte sempre da una profonda conoscenza del business: e chi meglio di te può averla? (magari un consulente o meglio ancora un gruppo di consulenti specializzati).
Sviluppare una strategia per il proprio brand richiede di considerare diversi fattori, tutti di uguale importanza. Ecco alcuni passi essenziali da seguire:
- Conosci e analizza il tuo pubblico: dovrai sapere non solo informazioni demografiche come genere ed età, ma toccare con mano anche la loro Psicologia, capendo perché acquistano un prodotto, cosa cercano, quali sono i loro bisogni, come possono soddisfarli con il tuo servizio e con quali contenuti interagiscono di più online e offline.
- Fai ricerca: questo passaggio è fondamentale, perché andrai ad analizzare la situazione attuale del mercato a cui ti rivolgi. Come vanno le vendite nel tuo settore? Quali fattori le influenzano? Da chi è composto il tuo target? Chi sono i tuoi competitor? Quali sono i trend di mercato che trainano le vendite in questo momento?
- Costruisci la tua USP. La USP è la Unique Selling Proposition, ovvero quel vantaggio o quel beneficio che solo il tuo prodotto o il tuo servizio possono garantire. Inutile dire che per arrivare a questo punto dovrai aver analizzato a fondo sia i bisogni dei tuoi potenziali clienti che le offerte dei tuoi competitor.
- Definisci i tuoi obiettivi a breve, medio e lungo termine. In gergo si dice che debbano essere “SMART”: specifici, misurabili, attuabili, rilevanti e temporalmente definiti. Un esempio di obiettivo SMART può essere, ad esempio, incrementare le vendite di un prodotto del 10% entro 3 mesi.
Tutto questo ti sembra complicato? È per questo che esistono i consulenti! Scrivici, facciamoci una chiacchierata e capiamo insieme come impostare la tua strategia.
Bene: adesso che sai cosa vuoi comunicare, a chi, come, con quale messaggio e per quale obiettivo, sei pronto a utilizzare l’AI.